Il giorno 8 novembre si inaugura presso lo Studio Bolzani, galleria Strasburgo 3, 20121 Milano, la mostra personale di Elena
Cantaluppi intitolata “Quasi umani”. La mostra prosegue fino al 22 novembre.
Fotografa, al suo terzo appuntamento, il secondo con il pubblico dello Studio Bolzani, Cantaluppi con questo ciclo di opere ci
propone un nuovo capitolo del suo personale ed articolato discorso. Questa volta si tratta di un’indagine interiore ed un invito
alla riflessione sulla condizione umana in generale.
Da fotografa, quale è, usa le immagini, e il manichino, soggetto inanimato (immobile o senza anima?), diventa lo strumento con
cui rappresentare il suo giudizio. Esso è il bilico della bilancia stigmatizzato in quel incompiuto “quasi” che diventa il pedale
monotono di un mantra laico, quasi psicanalitico. Nella sua auto presentazione introduttiva del catalogo, Cantaluppi ci parla di
una “… condizione umana del sentirsi ‘quasi’ …” una incompletezza che da frustrante insoddisfazione può diventare stimolo per
una ricerca di perfezione. Una perfezione che nei capitoli precedenti, ovvero le mostre personali che negli anni hanno preceduto
quest’ultimo sforzo, in una sorta di narrazione al contrario, era stata raggiunta sia nell’omaggio alla vita di “AcquadueO” che
nella metafora della rinascita-rinnovamento di “Fiori”.
Questa ambizione alla completezza ricorda il monito di Franco Battiato in “Lo Spirito Degli Abissi”, dove dice: “Raggiungeremo
la completezza / la via della vita è trasformazione / il bene è il migliore dei giudici.” E così anche Cantaluppi ci ammonisce
con le sue foto.
La mostra è accompagnata da un catalogo che nasce da una idea di Angelo Cara con testi tratti dall’opera di Luigi Pirandello
scelti da Angelo Bolzani.